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Naturopatia: la storia

Storicamente parlando, la naturopatia è un approccio tradizionale alla salute designato più di Duemila anni fa da Ippocrate, il padre per antonomasia della Medicina, che trova radici ancor più profonde nella Medicina ayurvedica e cinese, in cui il medico aveva il ruolo primario di prevenzione, piuttosto che di cura malattie. Leggendaria è la figura di Vincent Priessnitz, contadino austriaco della prima metà dell’ Ottocento, che osservando un cervo ferito che si “curava” immergendosi in un torrente, pensò che la stessa pratica salutare potesse essere applicata con ottimi risultati anche agli uomini.  Fu poi l’abate Sebastian Kneipp, a permettere il perfezionamento e la divulgazione in Germania della pratica dell'idroterapia e delle cure naturali. Un allievo di Kneipp, ovvero Benedict Lust, si trasferì negli Stati Uniti, in cui diffuse le conoscenze idroterapiche e le sue competenze per migliorare lo stile di vita: è considerato il fondatore della naturopatia americana. Il termine “Naturopatia”, in inglese Naturopathy, fu coniato nel 1895 dallo statunitense John Scheel, medico a New York come Nature's Path, ossia “Sentiero della natura” dell'individuo; se invece risaliamo all’etimologia greca della parola, avremo i due concetti fondamentali, “Natura” e “Pathos”(letteralmente “soffrire”, “emozionarsi”, “sentire”) con  l'interpretazione libera che può essere "sentire secondo natura". La Naturopatia, in una visione più ampia, è una medicina naturale alternativa che affronta il malessere e il disagio con modalità diverse, proponendo una lettura simbolica del corpo e delle sue malattie. Ogni individuo viene visto nella sua totalità e in questa visione il "disturbo" non è mai casuale, ma un preciso messaggio di un malessere interiore.

Attualmente la naturopatia è una disciplina salutistica riconosciuta a livello internazionale dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

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